La PGAD esiste (ahimé)

A woman is curled up in front of a lake, probably suffering psychologically.

Nota 12/2023: il testo non è formattato e non contiene immagini. Scritto di getto il 24/09/2023 in un momento di sofferenza, ma l’altra sofferenza è poi rivivere i ricordi della PGAD per poterli scrivere. Fa male. Perciò il post lo rivedrò in seguito. Grazie per la comprensione.

La PGAD esiste, ahimé, anche se INPS non me l’ha riconosciuta nel verbale quando mi ha assegnato il punteggio di invalidità civile.

Esiste, anche se non se ne parla mai nei media, e talvolta neppure i medici la conoscono… Il suo nome è un acronimo inglese che significa Persistent Genital Arousal Disorder e si traduce in Disturbo dell’Eccitazione Genitale Persistente.

Immagino che il nome vi dica già qualcosa, vero? Anzi, sicuramente non è un caso se avete trovato questo blog e state leggendo questo primo post. Forse qualcun* nella vostra famiglia o nella cerchia di amicizie ne soffre, o magari proprio voi.

Se è così, allora sapete già di cosa si tratta. Per chi non lo sapesse, invece, e ha solo sentito nominare l’acronimo, vi spiego in breve:

si definisce PGAD la disfunzione sessuale, spesso di origine neurologica, che causa un’estenuante, talvolta dolorosa, eccitazione genitale persistente, con forte impatto (negativo) sulla qualità della vita della donna (o della persona di sesso femminile) e rischio di suicidio.

Nel mio caso, la PGAD è stata causata da un’ernia discale in zona L5-S1 che comprime una radice nervosa, impattando il nervo sciatico e il pudendo in particolare. Infatti, la PGAD rientra tra le neuropatie del pudendo.

Precedentemente, credevo che questo disturbo (che all’inizio conoscevo col vecchio acronimo di PSAS, ossia Sindrome dell’Eccitazione Sessuale Persistente, come “diagnosticato” in seduta dalla mia prima psicoterapeuta nel 2017) fosse causato invece dalle emorroidi (interne ed esterne) con annessa ragade, delle quali soffro fin dall’infanzia. Il proctologo mi disse però che dubitava fossero le emorroidi a causarlo, che operandole probabilmente non avrei risolto, e che avrei dovuto invece fare una risonanza magnetica alla colonna vertebrale con urgenza.

Santo proctologo, appena lo rivedo dovrò ringraziarlo di cuore. Con l’aiuto di un altro neurologo e di un neurochirurgo, e in seguito di una sessuologa, abbiamo capito chiaramente che era proprio l’ernia discale a provocarmi questo raro disturbo che mi rende la vita un inferno dall’inverno del 2014.

LA PGAD NELLA MIA VITA

A livello di esperienza personale, otto anni di PGAD per me hanno significato:

  • il passaggio da masturbazioni veloci nei bagni pubblici a una vera e propria auto-reclusione (quando gli orgasmi hanno iniziato a farmi urlare)
  • la sensazione di avere un orgasmo imminente che non passa mai
  • diventare schiava di una routine fatta di sesso giornaliero, da sola o col mio partner
  • quando dico giornaliero, intendo molte volte al giorno

Prima o poi troverò la forza di raccontarvi più dettagli relativi alla mia vita con la PGAD, ma per il momento mi fermo a questa lista, perché rivivere quei ricordi per raccontarli è doloroso e difficile e mi provoca attacchi di panico.

E POI OGGI…

Sono le 16:44 del 24 settembre 2023 e sono sdraiata sul mio letto con il computer sulle ginocchia. La sofferenza che provo in questo momento è duale. Soffro per le neuropatie che si espandono dall’ernia discale giù per la gamba destra, che alternano formicolio e sensazione di freddo a fitte di dolore acuto. Non hanno ancora intaccato del tutto clitoride e vagina ma le grandi labbra destre sì, fino all’ano, alle emorroidi, l’intera natica destra. Ho difficoltà a fare pipì perché non ho più la sensazione “giusta” nell’uretra. Tutto è freddo come il ghiaccio, attraversato da lampi di dolore e formicolii che pungono come spilli.

Spero (prego) di non essere costretta a masturbarmi strizzando le grandi labbra come un tubetto di dentifricio più tardi. La sensazione di freddo a tratti mi sale su per lo stomaco e mi stimola la nausea. Intanto ho dovuto massaggiare la natica e spingere con le dita fino alla gamba per “scaricare” un po’ i nervi… e sono uscite le urla.

L’altra sofferenza è di carattere emotivo: oggi, a causa di questo disturbo, ho dovuto rinunciare a un bel pomeriggio al centro commerciale e poi al cinema col mio fidanzato. Quante cose, quanta vita cui ho dovuto rinunciare in questi anni… tutta la terza decade della mia esistenza, della mia giovinezza… A quanto ho dovuto dire di no a causa della PGAD? Ho perso il conto.

Ormai è diventata un’ossessione: voglio guarire!

~ Luana

Foto credit di Pixabay da Pexels: https://www.pexels.com/it-it/foto/donna-che-guarda-il-mare-mentre-e-seduto-sulla-spiaggia-247314/

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